DELLA VALLE TORNA IN CABINA DI COMANDO E LA GERMANI RIPRENDE QUOTA

Battuta Scafati con 25 punti del capitano, che a Pesaro era rimasto a secco. I salernitani provano a scappare due volte, negli ultimi 4’ lo strappo decisivo degli uomini di Magro. Che si confermano in vetta alla classifica da soli e allungano a +4 su Milano e Venezia

Brescia. La Germani è ripartita. E non era scontato, come ha detto e ribadito in conferenza stampa Alessandro Magro. Ma era quello che la logica voleva, contro una Scafati senza Alessandro Gentile (“è come se Brescia dovesse fare a meno di Della Valle”, ha chiosato Boniciolli). Due punti dall’elevato peso specifico per tenere la vetta in solitaria e allungare a +4 su Milano e Venezia, a otto giornate dalla fine della regular season. Un buon abbrivio per mettersi nelle condizioni di chiudere nella migliore delle prime quattro posizioni. 

Fortissimamente volli. Non è stata la versione più scintillante della Germani, ma i due punti stasera erano tutto. La Givova Scafati ci ha messo il massimo che poteva e a 4’12” dalla fine la partita era ancora tutta lì da giocare, sul 75 pari. Il parziale di 14-3 firmato da Della Valle (25 per lui alla fine dopo la virgola di Pesaro con un solo tiro preso) e Christon (14 in totale), per l’89-78, è frutto di una squadra che ha sfruttato le maggiori rotazioni (l’assenza di Cobbins non può essere paragonata a quella di Gentile e i salernitani non sono ancora riusciti a tesserare Henry Seck), ma anche una feroce voglia di tornare a sorridere dopo i sanguinosi ko con Napoli e Pesaro. 

(Doppia doppia per Bilan: 12 punti e 10 rimbalzi)

Il match. Il primo tempo è stato un post scriptum delle ultime due uscite, con una difesa non aggressiva e un attacco poco fluido. Tutto questo mentre sulla riva opposta del fiume, Scafati era la solita squadra di Boniciolli: ruvida, sporca, con tutti quelli scesi in campo pronti a buttarsi nel fuoco. Su queste colonne e nelle trasmissioni della nostra redazione abbiamo più volte sottolineato che se questa Germani riesce a tenere l’avversario sotto i 20 punti nei singoli quarti può battere chiunque. Anche nelle giornate non più brillanti. Sono stati due i momenti critici, in cui una Germani senz’anima avrebbe anche potuto definitivamente affondare: sul 49-57 del 24’ e sul 66-71 d’inizio ultimo quarto quando Nunge e compagni avevano risposto con un 10-0 al 13-0 (17-3) con cui Brescia era risalita proprio da quel massimo svantaggio di cui sopra. La svolta, in generale, è stata nella difesa biancoblù del secondo tempo: dopo aver toccato il fondo con 26 punti subiti nei secondi 10’, Brescia ha tenuto Scafati a 18 e addirittura 12 nei successivi. Da lì bisogna ripartire, anche perchè le prossime due avversarie si chiamano Sassari in trasferta (i sardi nelle ultime due uscite hanno battuto Bologna e vinto a Venezia) e Virtus al PalaLeonessa, in quella che potrebbe trasformarsi anche nella sfida decisiva per il primo posto finale.  

(Foto Vittoria Russo)