Il coach della Germani prima della gara del Forum: “Loro sono profondi, hanno qualità, riempiono bene l’area, per noi sarà l’occasione di vedere a che livello è l’asticella”. E sul prossimo anno: “Stiamo parlando della possibilità di tornare a giocare in Europa, ma bisogna anche capire quanto dovremo subire il mercato estivo, con nostri giocatori che potrebbero volersi confrontare ad altri livelli”
San Zeno. Dalla sede operativa della Germani Pallacanestro Brescia, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della sfida tra Olimpia Milano e Germani Brescia di questa domenica al Forum di Assago alle ore 18:15. Di seguito le parole di coach Alessandro Magro:
“Siamo alla penultima giornata della stagione regolare, saremo impegnati in una partita particolare per il valore e il blasone di un’avversaria come l’Olimpia Milano allenata da coach Messina in un palazzetto, il Forum di Assago, che è un posto speciale. Lo è ancora di più perché a parte il valore che può avere in sé questa partita, siamo a due giornate dal termine e il fatto che ci siano tre squadre a pari punti in cima alla classifica fa in modo che le ultime due gare delineeranno la griglia della post season. Veniamo da una settimana particolare dopo una gara opaca, contratta e disattenta in cui non abbiamo espresso la miglior versione di noi stessi e che ci ha portati alla sconfitta di Cremona. Settimana particolare per gestione degli infortuni e delle influenze, il clima un po’ freddo e un po’ caldo, non permette di capire come vestirsi effettivamente e ha dato un po’ di problemi di gestione anche in tal senso. Semaj Christon, che aveva già avuto problemi anche la settimana scorsa e John Petrucelli sono in fase di recupero, perciò , grazie alla nostra Accademy e a Giampaolo Alberti, abbiamo avuto la possibilità di allenarci in numero adeguato per cercare di prepararci al meglio con l’apporto dei giovani. Affronteremo una squadra in cerca dei migliori equilibri soprattutto dopo l’eliminazione dall’Eurolega che ha permesso loro di concentrarsi totalmente sul campionato. Vengono da una serie di infortuni; rispetto alla gara di andata, in cui arrivarono a ranghi veramente ridotti schierando Melli e Voigtmann nel ruolo di ala piccola, sarà una partita diversa. Innanzitutto schiereranno uno dei loro migliori giocatori in quel ruolo che è Shields, insieme a Napier che sono i due creator principali. Milano, si sa, ha profondità, qualità, taglia di roster e fa della difesa il suo marchio di fabbrica, essendo in effetti la più efficace. Riempiono bene l’area e grazie alla loro fisicità chiudono gli spazi e tolgono i possibili vantaggi che riesci a prenderti. Sarà l’occasione per noi di testare quel livello più alto dell’asticella di talento e fisicità. Sarà importante arrivare pronti ed avere chiaro ciò che vogliamo fare per cercare di imporre il nostro gioco, condividendo di più la palla, cercando di correre in contropiede e testando la nostra difesa contro una squadra che ha determinate peculiarità. Saremo pronti a goderci uno spettacolo nello spettacolo in un Forum che dovrebbe essere sold-out. Pensare che nella penultima giornata la partita Milano-Brescia possa determinare la griglia play off è già, a mio avviso, un attestato di quanto di buono abbiamo fatto durante la stagione”.
Nella vita le occasioni vanno sfruttate al massimo e questa potrebbe essere proprio quell’occasione. Si è provato a chiedere alla società di fare un piccolo up-grade che a questo punto, a due mesi dalla fine del campionato non sarebbe costato eccessivamente? Ci avete pensato quando si è fatto male Mike Cobbins o non era nelle corde di chi deve prendere queste decisioni?
“Sono d’accordo sulle occasioni e siccome non ci sono sempre nella vita, quando si presentano, si deve fare il possibile per provare a cogliere. Credo che in questa stagione la mia squadra e i miei giocatori se le siano guadagnate con il rendimento e i risultati. Nel momento in cui a Pesaro (parte centrale della stagione) Mike si è fatto male, con lo staff medico ci si è consultati per il recupero per poi decidere in quel momento di attingere alle nostre risorse interne. Per come era stata costruita questa squadra, proprio in queste occasioni, si avevano giocatori che potevano sopperire all’assenza. E infatti Nicola Akele si è fatto trovare pronto per questo. Il mercato è sempre un’arma a doppio taglio. Qualsiasi cosa può succedere: Christon è uscito dolorante a Cremona, Petrucelli si è fatto male prima, c’è stato l’infortunio di Amedeo della Valle, dalla Coppa Italia non abbiamo più avuto in effetti la squadra al completo. Siamo a due settimane dalla fine del campionato. Sono argomenti che stiamo trattando anche con Marco de Benedetto e per quanto riguarda l’aspetto economico Mauro Ferrari si è sempre dimostrato disponibile. Però abbiamo memoria di quel che successe due anni fa con l’innesto di John Brown per il cui inserimento la squadra si era speso tanto. Puoi spendere per un insurance-guy pronto se qualcuno si assenta anche per un raffreddore, ma a questo punto, dopo che la squadra ha fatto 166 allenamenti in 8 mesi e mezzo insieme trovando la sua chimica, per renderlo impattante dovresti stravolgerla e non sempre è una cosa positiva. Purtroppo ti accorgi sempre dopo di quello che avresti potuto fare. La risposta non è così immediata ma abbiamo ancora una decina di giorni e il regolamento ci permette di guardarci intorno”.
Le statistiche dicono che la Germani soffre di più la Virtus Bologna di Milano. Perché succede questo? Sono statistiche che verranno smentite o c’è qualcosa di tecnico tattico per cui succede?
“E’ un’analisi che non ho mai fatto ma viene in mente per esempio un giocatore come Napier a Milano che è un fattore offensivo importantissimo e meno difensivo mentre Bologna in quel ruolo ha un Hackett o un Pajola che anche difensivamente sono impattanti, sebbene meno talentuosi nel creare rispetto a Napier. Con Milano, la nostra gara di andata non era la Milano che doveva essere, una squadra di Eurolega. In ogni caso penso a noi e non agli altri e questa squadra ha cercato di farsi trovare pronta a competere con le più talentuose o di livello superiore fisicamente. Con Bologna abbiamo giocato una buona partita ma loro hanno giocato meglio e abbiamo perso. Credo che prepararsi a quella tipologia di partita sia abbastanza facile da un punto di vista di motivazione. Giocheremo su un campo difficile in cui loro hanno perso solo due partite con Pistoia e Pesaro. Milano sarà una squadra estremamente preparata a giocarsi una partita importante contro di noi”.
Potrai contare, fatto salvo le difficoltà di infortuni o influenze, su 10 giocatori contro Milano?
“Mi auguro di sì”.
Già nella pre-season si diceva che si sarebbe provato a tornare in Europa facendo una buona stagione. E’ già possibile questo, avete già iniziato a parlarne visto che le stagioni si preparano ben prima dell’estate?
“Sì se ne parla già, ragioniamo sicuramente su ciò che è andato bene -e sono tante cose- e su quello che ti aspettavi e non è accaduto oppure ha fatto andare le cose meno bene. Le valutazioni si fanno durante il percorso e per lo stesso però credo sia giusto godersi il momento, che non vuol dire non lavorare per il futuro. Abbiamo abbastanza chiaro quello che potrebbe essere l’eventuale necessità di dover cambiare o rinforzare, aggiungere qualcosa a livello numerico se si farà la coppa. Naturalmente dovremo capire cosa sarà il mercato in termini di situazioni che non vorremmo subire, ma magari subiremo. Qualche giocatore che ha giocato bene avrà la possibilità magari di andare a giocare altrove ad un livello più alto. L’idea di dove andare a parare comincia ad esserci, ne parliamo, ma è giusto assaporarsi questo di momento. Oggettivamente non vediamo l’ora di giocare per la post season per le partite che contano. E’ stata una stagione lunga per tutti. Noi non abbiamo fatto viaggi ma i ragazzi mi hanno dovuto sopportare per 166 allenamenti perciò non vediamo l’ora di giocare i play off. Ora cerchiamo di concentrarci per cercare di andare fino in fondo e giocarci tuta la post season. Rispondendo ad una domanda che non mi avete fatto, ma che spesso intorno sento dire, arrivare primi non vuol dire fare la finale. Tante volte si fa questo collegamento sbagliato. Bisogna pensare una partita alla volta, arrivare sani e pronti e soprattutto consapevoli che saranno tutte delle battaglie”.
C’è un po’ di rammarico per qualche punto lasciato indietro e che oggi avrebbe permesso veramente di guardare tutti dall’alto e affrontare con meno ansia la gara di Milano, detto che anche le altre squadre dietro qualcosa hanno combinato?
“C’è del rammarico sì, ma se pensi a Bologna, ha perso le nostre stesse partite. Non so se noi copiavamo loro o loro noi. Questo ti da’ la dimensione che da un punto di vista mentale non è sempre facile tenere un livello di ferocia mentale, che non vuol dire giocare bene. Ci sono squadre che riescono a vincere partite ruvide e sporche anche non giocando bene, proprio perché mentalmente reggono. Noi in questo magari non siamo ancora così bravi, non siamo cinici fino in fondo. La testa fa tanto e solo attraverso l’esperienza riesci a spingere e forgiare la mentalità di certi giocatori. Il rammarico c’è, ma siamo dove siamo. Se dovessimo arrivare terzi, mi dispiace se si dovesse pensare che sia stato un fallimento. La vittoria oggi è anche sapere che per venire a vederci giocare si farebbe fatica a trovare un biglietto anche se giocassimo contro una squadra di serie B”.