“ASSIST”: FACILE E’ SOLO CIO’ CHE RENDI FACILE

La nave di Teseo”   

I soliti pompieri hanno già bollato come cotta e appagata Pistoia, la più abbordabile delle 8 al ballo dei playoff. Io la ritengo invece una delle squadre più complicate da affrontare per imprevedibilità del gioco e per l’orgoglio di tanti componenti. La Germani Brescia ha reso facile il compito con prestazioni buonissime e con uno studio approfondito dell’avversario (complimenti allo staff anche dal mio compagno di viaggio: Sun Tzu) Le novità strategiche: la sorpresa dei raddoppi sulla palla  (..ci vedo proprio bene anche altri biancorossi in queste trappole) la breve apparizione della 1-3-1 e altri accorgimenti decisivi come la marcatura davanti del post basso, mi fanno pensare che tanto fieno è stato messo in cascina per poterlo usare al momento opportuno. Sono certo che dalle “spie” è già partita l’analisi dei prossimi avversari che, come probabile e salvo sorprese, sarà Milano. Ci si arriva con una diversa motivazione rispetto al passato e con il ritorno di una fiducia che solo l’espressione di un gioco così bello può donare. Sono certo che Coach Magro, del quale noto con piacere un approccio più disinvolto e convinto nelle variazioni strategiche e del valore delle prime mosse, avrà ancora tanta voglia di osare per sorprendere. Può servire per limare ancora qualcosa e porta dubbi e lavoro in palestra agli altri. 

Sarà, come detto, con ogni probabilità la nave di Teseo, l’Olimpia Milano. La chiamo in questo modo perché mi ricorda il paradosso da cui prende il nome:  “Se una nave sostituisce per usura o per altre motivazioni, numerose tavole rispetto all’originale fino a cambiarle tutte, può considerarsi la stessa nave oppure una nuova, del tutto diversa dall’originale?” Con tutte le sostituzioni e i cambi effettuati da Milano possiamo considerarla sempre la stessa squadra? Non c’è ovviamente, essendo un paradosso, una risposta corretta, ma confesso che ho trovato imbarazzante l’atteggiamento del “Non mi piaci ti cambio” oppure ” Accomodati che ritorna chi mi serve di più, anzi no, si è fatto male, ti riprendo”. Professionismo, ci mancherebbe, ma preferisco sempre il rispetto dei valori umani ai contratti. Avanti comunque la prossima squadra, almeno la maglia è uguale, il nome uguale e gioca nello stesso posto. 

La “Pancia” 

Abbiamo avuto un assaggio di come i playoff siano un condensato di tante emozioni, sportive e non, e come la tensione giochi brutti scherzi. In questo periodo le dichiarazioni e i comportamenti svolgono un ruolo significativo. Si dice che in questi frangenti spesso calino i freni inibitori e sia l’istinto a guidare e non il cervello. Sarà vero? e cosa è meglio, istinto o ragione? 

Si può volare alto restando con i piedi per terra? Certamente! E’ sufficiente una buona collaborazione fra i 2 cervelli. Non mi sono sbagliato, sono 2 . Non è più solo leggenda, ma scientificamente provato, che l’intestino sia il secondo cervello, quello basso, in grado di contenere milioni di neuroni, la cosiddetta “Pancia” nel modo di dire popolare per descrivere il momento in cui prendiamo decisioni istintive.

E’ l’intelligenza più vecchia, ancestrale a cui dobbiamo l’autoprotezione e il sentire il pericolo, ma anche le sensazioni chiamate intuito che, senza appunto un ragionamento adeguato, ci fanno decidere in modo immediato e spesso senza un vero perché.Quando si dice parlare “di pancia” solitamente ci si riferisce a decisioni un poco irrazionali oppure imprecise. In realtà sempre più studi scientifici indicano che le emozioni rappresentano la base per prendere decisioni responsabili. Il faro guida è dato sempre dall’intelligenza emotiva (ancora una volta, ma guarda un po’..)poiché colui che in grado di controllare le proprie emozioni, è facilitato a riconoscere e comprendere anche le altrui e fare le scelte migliori. Non si può ovviamente tralasciare il pensiero razionale, ci mancherebbe, ma ricordare che a volte troppa analisi porta alla paralisi. La scienza parla di asse pancia-cervello (gut-brain axis) per definire in modo semplice questa collaborazione tra i 2 cervelli, che sono indipendenti ma collaborano tra loro. È l’ulteriore step che invito la Germani Brescia a fare. Dopo aver parlato di ispirazione per liberare al bellezza che sta in effetti emergendo, le chiedo di lasciarsi guidare dal cervello per restare con i piedi ben saldi a terra, ma usare la “pancia” o intelligenza emotiva per spiccare il volo. 

Tucker e Coach Spahjia Anche “sbroccare” è agire di “pancia”. L’impulso prende il sopravvento e il percorso “Gut-brain axis” va in corto circuito. Quello accaduto tra Tucker e Coach Spahjia che tanti immagino hanno visto ne è l’esempio. Non sono per i moralismi, tantomeno falsi. Senza scomodare le pietre scagliate, chi non l’ha mai fatta fuori dal vaso? Porto un esempio di cosa avrebbe potuto fare l’intelligenza emotiva e vi propongo il finale fantasioso della vicenda:“ Uno dei due, dopo aver sbollito e smaltito la rabbia, va dall’altro e lo abbraccia davanti a tutti”. Non s

arebbe stato un finale incredibile, un’immagine migliore di mille parole per squadra e pubblico? Avrei avuto paura ad incontrare Venezia dopo un gesto del genere, sicuro, tanta. L’epilogo è stato invece affidare al cervello, quello in alto, comunicati volti a marcare il territorio e le relative scuse di prassi per averlo invaso. I risultati sportivi mi sembra rispecchino in modo fedele la mancanza di “pancia”

Coach BrienzaHa parlato in conferenza stampa pre-gara 3 e, pensando e misurando le parole, ancora quindi con la parte alta del cervello, ha chiesto tutele dagli arbitri per la sua squadra. Caduta di stile già messa in risalto dal Direttore di questo sito, Cristiano Tognoli, ma soprattutto ragionamento debole, poco credibile dai suoi stessi giocatori. E’ stata un grido di aiuto alla ricerca di compensazioni per rimettere in equilibrio, in modo poco sportivo, il piano inclinatosi a favore di Brescia. 

Ha detto “ siamo bassi, brutti e magri , dobbiamo inventarci qualcosa” e con il messaggio agli arbitri si è capito cosa. Se ritieni di essere Davide (ripeto questo esempio già utilizzato) se pensi di essere basso, brutto e magro devi portare Golia in campo aperto, contro sole e restare a distanza ben fornito di sassi e fionda. Non puoi sperare che qualcuno leghi per te Golia. Le soluzioni sono dentro di te.

È il mio modo per ricordarlo anche alla Germani Brescia: non vi manca nulla, potete pensare di affrontare Davide o Golia, di essere uno o l’altro, avete dentro di voi tutte le soluzioni. Per finire confesso che ho un immagine che non riesco a togliermi dalla mente: “Una gabbia con dentro John Petrucelli che finalmente si apre” Ossignore fermatelo! Non è compito mio dedicare le vittorie e il passaggio del turno, ma sono certo che tutti l’hanno preso a bordo

ELLE14