Brescia. È andata così, non come si sperava e si voleva, ma il campo è stato chiaro nell’esprimere il verdetto. Parlare di meriti o responsabilità non ha più molto senso. Ci sarà purtroppo molto tempo per capire, nulla da correggere, nell’immediato e per questo campionato finito con onore. Ci sarà il rompete le righe e, come sempre, ci saranno volti nuovi a cui affezionarci e ricorderemo con piacere chi non vestirà più la maglia biancoblu e ne sarà magari avversario.Vorrei vedere anche in futuro una squadra che possa entusiasmare per il gioco espresso, che faccia divertire e perché no, che possa avere l’opportunità di sparigliare le carte e ambire alla vittoria finale.È necessario una strategia per fare questo da parte della proprietà e dello staff tecnico, per capire cosa serve per essere diversi, per avere una chance, perché è innegabile che, non potendo competere dal punto di vista finanziario con alcune realtà, le devi mettere in difficoltà con altri argomenti.Abbiamo forse capito che essere la dignitosissima copia in piccolo di realtà meglio attrezzate garantisce sostanza, buonissimi campionati, ma non sogni.Non mi permetterei di dare consigli, ma ho opinioni, come tanti immagino, e se ne avrò la possibilità li esprimerò.É un percorso che certamente per Brescia va fatto a piccoli passi, consolidando e correggendo, come il motto pubblicitario di un marchio famoso “Ogni giorno meglio”, ma anche osando prendendosi qualche ragionevole rischio. Senza isterismi e voli pindarici, però coltivando sogni ambiziosi perché lo sport si nutre di questo. Tutti vogliono poter vivere momenti esaltanti e, come spesso quest’anno, immaginare i risultati più grandi. Coach Magro chiede di non essere male interpretato sulle condizioni che gradirebbe ritrovare nella prossima stagione. Non è difficile intuire che voglia vedere un progetto ambizioso. La Bambola Daruma è unoggetto portafortuna in cartapesta dall’aspetto insolito in grado, pur dondolando, di non cadere restando sempre in piedi. Simboleggia il fatto che si possa oscillare, prendere scossoni, eppure resistere. Infatti ricorda il motto “7 volte cadi, 8 volte rialzati” indicando perciò a non arrendersi.Il motivo che la rende famosa è però un altro. È inizialmente priva delle pupille affinché si possa, esprimendo un desiderio, colorare di nero solo quella destra. Viene apposta la firma del proprietario sul mento e anche scritto l’obiettivo, desiderio o traguardo che dir si voglia. Solo al momento di eventuale realizzazione dello stesso verrà colorata anche la pupilla sinistra. Passato un anno senza che ciò avvenga vanno bruciate (ecco perché in cartapesta) ed eventualmente ripetuta la procedura con una nuova bambola. Vorrei che le stesse persone che in questi ultimi 3 anni hanno fatto tanto rinnovassero, pur senza oggetti portafortuna, anche solo virtualmente, le loro ambizioni ponendo la firma sotto un obiettivo importante provando a raggiungerlo sapendo che, come la bambola, potranno dondolare, piegarsi e vivere momenti di poca stabilità, superando anche le critiche spesso ingiuste e ciniche, senza per questo cadere e senza desistere dal voler colorare la pupilla sinistra per compiere il desiderio. Ci si deve mettere anche la propria volontà, la propria capacità e voglia, non solo la speranza, ma questa è la cosa bella dello sport. Quest’anno il desiderio più grande è svanito, va bruciato come la bambola per andare oltre e rinnovarsi con nuova forza e fiducia.
ELLE14