FERRARI: “RAGAZZI BRAVISSIMI, OLTRE LE LORO POSSIBILITÀ, MILANO ERA INAVVICINABILE. PECCATO SOLO PER LA COPPA ITALIA, MA È LO SPORT. IL FUTURO? PRENDIAMOCI QUALCHE GIORNO DI PACE, IL BASKET A BRESCIA CONTINUERÀ PERCHE’ C’È GRANDE INTERESSE”

All’evento di fine stagione, ha parlato il proprietario della Germani Pallacanestro Brescia: “L’Europa? Vediamo, bisogna capire se più dà o più toglie. Continueremo facendo i passi adeguati alle nostre possibilità, non vogliamo fare scelte che impattino male con il bilancio societario. Io non faccio appello agli imprenditori bresciani, ma per chi vuole entrare a darci una mano c’è spazio”

Brescia. Saluto di fine stagione per la Germani Pallacanestro Brescia. E’ tempo di rompete le righe e per il socio di maggioranza, Mauro Ferrari, anche di stilare un bilancio. Che è decisamente positivo.

“Milano era inavvicinabile nella semifinale scudetto, i ragazzi – dice Ferrari – sono andati anche sopra le proprie possibilità, sono stati bravissimi. Non c’è niente di negativo da sottolineare, solo in Coppa Italia ci aspettavamo di meglio, ma anche questo è lo sport ed è il suo bello: nel 2023 l’abbiamo vinta contro ogni pronostico, quest’anno siamo usciti subito. Avevamo detto che era un progetto triennale: al primo anno abbiamo battuto record e preso tanti premi anche individuali, al secondo abbiamo vinto la Coppa Italia, questo siamo stati in testa gran parte del campionato e abbiamo fatto una semifinale scudetto. Non dimentichiamoci mai che siamo Brescia, non Milano o Bologna”.

Significa che finisce un ciclo e se ne apre uno nuovo?
“E’ presto per dirlo. Prendiamoci un nuovo spazio di vacanza, ce lo siamo meritato, è giusto che ci sia qualche giorno di stacco. Bisogna riflettere su cosa fare e capire cosa è meglio”.

Alessandro Magro ha dichiarato di restare volentieri a Brescia, ma anche di essere ambizioso (nelle ultime ore si è fatto pressante l’interessamento del Manresa), la Germani che ambizioni avrà l’anno prossimo?
“Alessandro ha 40 anni, è un coach emergente, guai se non fosse ambizioso, non è un messaggio quello che lui ha lanciato con quell’intervista, è un’ambizione legittima”.

Tornerete a giocare le coppe europee (la Champions League)?

“Vediamo. Bisogna capire se l’Europa più dà o più toglie”.

C’è la possibilità di allargare la base societaria? Nel match con Milano al PalaLeonessa al suo fianco c’era un imprenditore importante come Ambrosi…
“Ambrosi è una bellissima persona, rara, un imprenditore dal respiro europeo, è rimasto meravigliato positivamente dell’ambiente. Ci sono famiglie che vogliono avvicinarsi al basket, proprio oggi mi ha avvicinato un imprenditore bresciano che mi ha detto di voler aumentare il suo impegno come sponsor per la prossima stagione”.

Mauro Ferrari si diverte ancora a fare pallacanestro?

“Vengo da otto mesi molto difficili, i più difficili della mia vita. Sono sempre sul pezzo, anche il sabato e la domenica, so solo io i sacrifici che faccio per continuare gli impegni presi da mio padre, la cui morte è stata per me un colpo durissimo. La volontà di continuare a fare pallacanestro c’è, il progetto continua, ma bisogna fare i passi adeguati alle proprie capacità. Non bisogna farsi trascinare dall’impeto, io e Graziella Bragaglio ci siamo e ci saremo. Bisogna stare attenti e non fare scelte che impattano male sui bilanci societari”. 

Qualcuno ha voluto vedere nei mesi scorsi nelle sue parole un suo appello verso gli imprenditori bresciani…
“No, non ho fatto alcun appello e non ho intenzione di farne. A Brescia c’è una realtà importante che porta 5000 persone a palazzo. Il modello Pallacanestro Brescia piace. C’è spazio per tutti quelli che vogliono intervenire. Noi continueremo a fare pallacanestro nel modo giusto, educato”.