Massinburg: “Quest’anno mi sono divertito più dell’anno scorso, ora giocherò in Turchia”. Bragaglio: “Pronti al nono anno di serie A e siamo ormai parte integrante del tessuto cittadino”. Tanfoglio e Porto: “Per noi una stagione fantastica”. Cournooh: “Siamo stati davvero un gruppo unito”. Akele: “Felice di essermi fatto trovare pronto, ho un’opzione per l’anno prossimo, ne parleremo”. Cotelli: “Da tre anni stiamo facendo grandi cose”. Taccetti: “Stagione memorabile”
Brescia. Nella festa di chiusura della stagione, giocatori, staff e dirigenti della Germani si sono offerti ai nostri microfoni per commentare insieme i momenti vissuti e parlare dei progetti futuri.
Graziella Bragaglio: “Siamo soddisfatti di tutto il lavoro che è stato fatto, dell’impegno che ci hanno messo i ragazzi, dal lavoro fatto dal coach e soprattutto siamo contentissimi della risposta che ha dato il pubblico e tutta quanta la città intorno a questa squadra. I ragazzi sono stati magnifici, è stato fatto un lavoro enorme che ha permesso di rimanere primi in classifica per tante giornate. Purtroppo lo sport è fatto anche di sconfitte e ci sono momenti in cui pensi che in questo palazzetto avresti potuto giocare ancora una partita ma non lo farai, ti puoi guardare indietro e ritenerti soddisfatto di tutto ciò che di molto buono è stato costruito durante tutto l’anno e bisogna anche sapersi accontentare altrimenti la vita non avrebbe senso. Ci vuole tempo per capire cosa succederà, i cambiamenti potrebbero essere pochi oppure anche tanti. Non è una cosa facile perché ci sono anche tutti gli aspetti contrattuali che vanno rispettati. Oggi è finita una stagione, dobbiamo prenderci il tempo di festeggiare questi ragazzi e augurare loro una buona estate poi chissà se li rivedremo tutti o qualcuno non lo rivedremo. Per quanto riguarda le coppe, è un aspetto di crescita per la società e anche di prestigio, è stimolante ma non dobbiamo dimenticare che siamo in una città, Brescia, ricca di eventi, di sport, di tante cose per cui vedere un palazzetto pressoché vuoto nell’infrasettimanale di coppa, ci ha portati a ponderare con molta attenzione e calma cosa è meglio fare, valutazione che si farà anche con lo staff e con la società prossimamente. Quest’anno la risposta è stata eccezionale, sul traino di una squadra che ha ottenuto dei grandi risultati, abbiamo avuto un pubblico che è stato veramente il sesto uomo in campo con una energia enorme e una adrenalina importante e di questo non potremo che esserne sempre grati e contentissimi. Dal 2009 la Pallacanestro è tornata ad esistere a Brescia come realtà solida e ci accingiamo a giocare la nona stagione nella massima serie. La cosa importante è che siamo diventati parte integrante del tessuto sociale di questa città. Certo ci vogliono gli investimenti, lo sport da solo non procede e anche in questo senso verranno fatte delle valutazioni e ci si confronterà nei prossimi mesi per fare le cose al meglio”.
Kenny Gabriel “Siamo alla fine di un progetto durato per tre meravigliosi anni. Mi sento di avere partecipato ad una esperienza incredibile con persone incredibili e di cui ricorderò tanti momenti indimenticabili, ma il mio momento più emozionante è stata la vittoria della Coppa Italia l’anno scorso. Per quanto riguarda questa ultima stagione, che è stata assolutamente positiva, il nostro obiettivo era di arrivare più avant,i ma il fatto che non ci siamo riusciti non toglie valore a quello che abbiamo fatto come squadra e come gruppo. Questa è la pallacanestro, a volte vinci a volte perdi, ma credo che abbiamo fatto molto bene quest’anno. Non so cosa ne sarà di me l’anno prossimo. Spero di rimanere qui in Italia, ma ora non so cosa succederà. Partirò verso casa questo giovedì e mi godrò la mia famiglia, mia moglie, i miei figli, andrò a vedere le partite di baseball, abbiamo in mente di andare in Nebraska e in Alabama, mi godrò anche amici e parenti e mi rilasserò facendo cose normali”.
Miro Bilan: “Io sto bene e devo dire che sono contento di un’annata in cui abbiamo vinto tante partite e non è così scontato. Ci sono squadre che non hanno vinto così tanto. La vittoria ti dà modo di divertirti di più, di affrontare con il giusto morale la settimana di allenamenti, stare bene con i compagni di squadra e anche con i tifosi. Penso che possiamo essere soddisfatti di quello che abbiamo fatto; certo avremmo potuto fare meglio nella Coppa Italia, anche nelle gare con Milano, ma è andata così e possiamo essere comunque soddisfatti della stagione. Questo è un primo passo per cercare di fare meglio il secondo anno e quello successivo, insomma nel giro di tre anni fare in modo che Brescia si piazzi tra le migliori quattro squadre del campionato. Così facendo poi i trofei arriveranno. Per quanto riguarda il mio futuro a Brescia, io sono contento se mi vorranno ancora, io e la mia famiglia qui stiamo bene perciò per me sarebbe bello continuare a far parte di questo progetto”.
C.J. Massinburg “In questi due anni a Brescia, questo appena trascorso è stata la stagione più emozionante, la più ricca e la più divertente. Grazie anche al bellissimo gruppo, allo staff, a coach Magro ho trovato la mia dimensione cestistica sicuramente, ma ho anche imparato ad amare questa città che è diventata come la mia seconda casa con le sue particolarità e soprattutto i suoi tifosi. Il mio primogenito a Brescia ha vissuto i primi due anni della sua vita, la mia piccola sta crescendo. In questi due anni posso dire che, nonostante la vittoria della coppa Italia che è stata veramente emozionante ma in una stagione complicata per me, l’anno migliore è stato indubbiamente questo. Mi sono divertito molto di più, abbiamo vinto partite incredibili come quella contro Milano in casa. Vi posso dire che nel mio futuro c’è la Turchia”.
Tanfoglio & Porto “Per noi è stata una stagione fantastica, abbiamo avuto l’opportunità di crescere insieme ad un gruppo meraviglioso perciò ci auguriamo di poterne fare parte anche l’anno prossimo. Ai giovani come noi che volessero raggiungere questo traguardo, diciamo, oltre che continuare a sognare, di allenarsi tanto e con costanza, ricordando sempre che oltre che un divertimento è anche, per quanto bello e desiderato, un bel sacrificio”.
John Petrucelli “Penso che ognuno di questi tre anni sia stato diverso per quel che mi riguarda, sia dentro che fuori dal campo. Quel che è certo è che sono stati tre anni molto belli e importanti. In questi tre anni ho avuto dei compagni di squadra preziosi, con cui sono nate delle importanti amicizie; con loro abbiamo creato dei legami sia dentro che fuori dal campo e questo è stato fantastico. Tanti di loro verranno al mio matrimonio. Per quanto riguarda l’anno prossimo, è una cosa che bisognerebbe chiedere al mio agente – sorride- io ho un altro anno di contratto con l’escape e non solo per l’Eurolega, tornerei volentieri a Brescia dove anche la mia famiglia vive bene”.
David Cournooh “Nel mio secondo anno di questo progetto, ho condiviso gioie e sofferenze in un bellissimo gruppo che, anche se da fuori magari non si è visto, vi assicuro che è stato un gruppo veramente unito in tutto. A parte la vittoria della Coppa Italia che rimarrà veramente una emozione unica, devo dire che ciò che mi ha dato tanto è stata proprio l’unità del gruppo”.
Nicola Akele A Nicola, oltre ai complimenti per il percorso e l’evoluzione durante questi due anni che gli hanno meritatamente guadagnato il quintetto base dimostrando anche di avere grandi doti di malleabilità nei ruoli che ha saputo interpretare, abbiamo chiesto cosa significa “farsi trovare pronto” in un campionato della massima serie, come ha dimostrato di saper fare lui: “Farmi trovare pronto per me ha significato dare continuità e spessore al mio lavoro, sostenendo il livello anche nei momenti più duri, anche quando il minutaggio non è stato così elevato, confidando sempre nel pensiero che il tuo momento arriva prima o poi. Così è stato. Certo non è che quando hai questa opportunità sei pronto a dare il tuo contributo perché lo sei solo in quel momento, arriva tutto da un lavoro precedente, in cui ti costruisci la fiducia in quello che stai facendo. Il mio segreto è questo, lavorare sempre indipendentemente dal risultato, sapendo che quando l’opportunità arriva, ho la fiducia sufficiente che mi permette di rispondere bene. Non cancellerei nulla di quello che abbiamo vissuto durante questa stagione, ogni momento fa parte del percorso di crescita. Per il futuro io ho una opzione per l’anno prossimo e dovremo parlarne con la società, io qui a Brescia mi trovo bene”.
Matteo Cotelli “In questi tre anni abbiamo vissuto un percorso eccezionale in cui siamo riusciti anche a bruciare delle tappe. Se ripensiamo a tre anni fa, all’inizio non avremmo mai messo in conto tutte le tappe e i traguardi che poi abbiamo raggiunto realmente. Se dobbiamo ripercorrerle e metterle in fila sicuramente le 14 vittorie consecutive della prima stagione, la Coppa Italia della seconda annata e per quanto riguarda questa ultima stagione non mi sento di trovare un unico evento da ricordare. E’ stato un percorso di crescita completo. In cui siamo riusciti a fare esprimere la squadra ad altissimo livello. Onestamente, e non lo dico io ma lo riconoscono tutti gli altri allenatori, siamo riusciti ad elevare il livello di pallacanestro Brescia come mai fatto, mantenendo una continuità dalla prima giornata all’ultima e portandoci a casa un risultato estremamente positivo. Rifarei tutto quello che abbiamo fatto, anche gli errori in cui siamo incorsi ci hanno portati ad essere quelli che siamo. E’ stato un percorso pieno a 360° in cui la cosa migliore è stata l’emotività, il riuscire a coinvolgere tante persone e avere un palazzetto sempre pieno, a percepire tutta questa partecipazione che, io che alleno da assistente da 10 anni a Brescia, non avevo mai percepito né visto a così alto livello. Bisogna riconoscere alla società, al coach, ai giocatori, a tutti noi, di essere riusciti a toccare il cuore dei bresciani, e lo dico da bresciano. Questo è un progetto che trovo giusto che continui, cambiando magari degli attori come è già successo; tutto ciò che di molto buono è stato seminato in tre stagioni non avrebbe senso non portarlo avanti, accantonandolo per riiniziare tutto daccapo. La società è cresciuta, noi con lei, si è data la possibilità a diversi giocatori di crescere mettendosi alla prova ad altissimo livello, si sono lanciati tanti talenti. Credo che questo debba esserci riconosciuto con la continuità naturale del percorso. Io inoltre sto bene a Brescia ma soprattutto perché stiamo facendo delle cose che mi riempiono di orgoglio e mi danno la possibilità di crescere. Penso che in futuro potrò fare l’head coach ma in questo momento in tutte le persone di riferimento che ho, in coach Magro, Marco de Benedetto, Mauro Ferrari, vedo l’opportunità di crescere ancora per cui stare a Brescia per me è naturale”.
Francesco Taccetti “Penso che questa sia stata una stagione veramente memorabile sia per noi che l’abbiamo vissuta con la squadra ma anche per la gente che con noi l’ha vissuta e che ce l’ha resa così speciale; è stato veramente importante e speciale l’affetto che abbiamo percepito dalla tifoseria tutta ma anche dalla città intera. Io sono al secondo anno a Brescia e quest’anno mi è capitato tantissime volte di essere fermato per strada, al supermercato o mentre ero a cena fuori da persone che volevano tornarci le sensazioni che gli stavamo trasmettendo al palazzetto e questo è stato bellissimo. Questo è veramente un gruppo molto bello. In questo momento è presto sapere cosa succederà; sappiamo che ci sono giocatori, come C.J. che hai menzionato, che avranno delle richieste, altri che hanno ancora il contratto, altri che possono essere alla fine del percorso, si rivaluterà tutto ovviamente in base alle indicazioni che arriveranno da Mauro Ferrari e poi dallo staff, che ci auguriamo, sarà confermato”.
(foto di Vittoria Russo e Gianluca Scalvini)