POETA: “DA FERRARI HO PERCEPITO GRANDE ENTUSIASMO E ANCHE PER QUESTO HO ACCETTATO, PORTO LA MIA CARICA DI ENTUSIASMO. GLI OBIETTIVI DI CLASSIFICA? CAMMIN FACENDO”. BRAGAGLIO: “IL BUDGET? QUESTA E’ UNA SOCIETÀ CHE SA SORPRENDERE”

Presentazione ufficiale del nuovo allenatore della Germani, che si presenta con il suo proverbiale sorriso: “Sono emozionato per la mia prima avventura da capo allenatore. So di prendere un’eredità importante, con Magro la squadra giocava un bellissimo basket, il mio mentore è Capobianco, mi piace un pallacanestro veloce, Della Valle-Bilan-Burnell sono punti fermi e per ora Petrucelli resta con noi”. La presidentessa: “Il ciclo triennale con Magro si era ormai concluso ed era giusto lasciarlo libero di costruirsi qualcosa di diverso”

San Zeno. Conferenza stampa di presentazione per Peppe Poeta come nuovo capo allenatore della Germani Pallacanestro Brescia.

La conferenza inizia con le parole della presidentessa Graziella Bragaglio, che ci tiene a ringraziare Alessandro Magro

“Sono contenta di presentare questa nuova stagione all’insegna della carica e dell’entusiasmo per questa nuova pagina di storia. Parto con un ringraziamento particolare a chi non farà più parte di questo progetto e ha dato davvero tanto: un grazie va a Magro, per l’entusiasmo, il lavoro, per aver portato una Coppa, per averci lasciato in testa alla classifica per tante domeniche. Spero che Alessandro possa trovare lo stesso calore ed entusiasmo che ha trovato qui, dove ha dato tutto sé stesso e ha fatto un lavoro certosino ed importante”.

“Oggi, dopo 20 giorni che è finita la nostra stagione, iniziamo dando il benvenuto a questo nuovo e interessante allenatore. 3 anni fa abbiamo fatto una scommessa con Alessandro e vogliamo dare la stessa opportunità con lo stesso entusiasmo a Peppe: dopo anni a calcare il parquet crediamo che possa avere un ruolo diverso, lui è stato un playmaker, un gestore del pallone e ora avrà una squadra da gestire. Immagino che se anche per la prima volta questo ruolo sono sicuro che darà il massimo. Ha lavorato due anni alla corte del migliore allenatore. Ha avuto un’esperienza importante in entrambi i ruoli in Nazionale e con questo bel carattere esuberante e sorridente penso possa creare una grande atmosfera. Quest’anno sono stati raggiunti anche grandissimi risultati nel settore giovanile come quello dell’under 17: il nostro è un progetto esteso in tutta la provincia e oltre, anche in Africa, c’è un progetto sociale molto importante. Non resta che fare un in bocca al lupo a noi e a Beppe Poeta”.

La parola passa all’allenatore di questo nuovo ciclo della Germani, Giuseppe Poeta

“Ringrazio per le parole la presidentessa: sono molto emozionato e carico di entusiasmo, non vedo l’ora di iniziare ed essere l’allenatore di una piazza così prestigiosa. Dove ho sempre avuto un ottimo feeling nonostante le tante sfide: ho sempre percepito affetto e sportività dalla gente, nonostante le grandi battaglie da giocatore. Oggi torno in un’altra veste ma nello stesso modo di vedere le cose: per me il basket è gioia, entusiasmo, stare insieme. Sono convinto che questa sia la strada giusta e ho imparato dal più bravo di tutti: non smetterò mai di dire grazie a Ettore Messina. Al tempo stesso nella Nazionale con Gianmarco Pozzecco, oltre ad un grandissimo legame di amicizia, c’è un bel rapporto: ho vissuto intensamente questi due anni a contatto quotidiano con entrambi, provando ad attingere il più possibile. Oggi mi tuffo così in una piazza bellissima con cui ho sempre avuto un bel rapporto, anche all’interno del club: ringrazio Mauro Ferrari per l’opportunità data che non ho potuto non cogliere. Non vedo l’ora di iniziare. Ringrazio anche il presidente Petrucci che mi ha dato l’opportunità di lasciare per un attimo la Nazionale e non è scontato”

Conclude Peppe Poeta: “Complimenti ad Alessandro che ha fatto 3 stagioni eccellenti e con cui ho un bellissimo rapporto: so di prendere un’eredità pesante, la squadra ha giocato una bella pallacanestro e ha fatto bene. Faccio i complimenti a lui e gli auguro il meglio per la sua carriera”

E’ una piazza importante che si aspetta continuità, tu pensi che ci sia questa possibilità? Come commenti quelle che sono le voci e le timori dei tifosi che in questo momento temono un ridimensionamento?

“Dal mio conto ho percepito solo grande entusiasmo e voglia di ripartire con un ciclo nuovo: logicamente ci sono dei cambiamenti nel roster. Si riparte in alcuni ruoli da capo, quindi ci vorrà un po’ di tempo e di pazienza: sono in carica da pochi giorni e per i dettagli e le situazioni extra non entro nel merito. Mi è arrivata questa opportunità e la accolgo con entusiasmo. La chiave del lavoro secondo me è farlo con passione: facciamo il mestiere più bello del mondo. Questo non vuol dire che l’entusiasmo non coincida con serietà e lavoro duro, perché la chiave poi è quella. Penso che l’entusiasmo e la voglia di fare sia una cosa importantissima, l’ho vissuto sulla mia pelle: è quella cosa che ti fa superare i tuoi limiti, giocata dopo giocata”

“Detto ciò, non voglio che ci sia un misunderstanding: ci deve essere un lavoro duro e disciplinato. Dopo aver smesso di giocare ho bruciato le tappe, avrei smesso prima ad averlo saputo (sorride, ndr)… Sono contentissimo: ho parlato con un po’ di giocatori. Non dico quali (nel corso della conferenza si entrerà più nel merito delle conferme, ndr), ma li ho percepiti con entusiasmo. Non vedo l’ora”

In questi primi giorni sono stati fissati degli obbiettivi con la proprietà? Mauro in più occasioni ha detto che bisogna ricordarsi che a Brescia è già importante mantenere la serie A. Ti ha scritto prima di tutto questo come obbiettivo?

“Gli obbiettivi verranno secondo me cammin facendo: non abbiamo parlato di obbiettivi. Abbiamo parlato di idee e di quello che ha in mente la società: c’è un’idea di trasversalità, di progetto sociale. La pallacanestro a Brescia è provare a dare emozioni: possono arrivare dai playoff, oppure da una semifinale, oppure dal vincere una Coppa Italia, oppure dal perderne una in finale… (il riferimento della battuta è la Coppa Italia vinta a Torino contro la Germani, ndr). L’idea è di condividere passo per passo: ci saranno delle pedine nuove e situazioni nuove. Bisogna ricordarsi che tutto non deve essere dato per scontato, soprattutto in un anno in cui ci sono squadre con ambizioni importanti in LBA”

C’è tanta curiosità, vista la prima esperienza da allenatore, sulla pallacanestro che vuole giocare…

“Ho le idee abbastanza chiare, ma prima di espormi sull’argomento è importante capire quale sarà il roster: non penso che i giocatori a 30 anni possano più di tanto adeguarsi all’allenatore, deve essere lui a farli esprimere nel miglior modo possibile. Ho un’idea di pallacanestro, mi piace giocare in campo aperto e andare sui dettagli nella difesa schierata: è importante la parte di condivisione, è un principio che proverò a mettere in atto. Prima di parlare come giochiamo vediamo la composizione della squadra e sono convinto che un allenatore debba andare incontro ai giocatori”

Vitali e Pozzecco mettono già le mani sul fuoco sul fatto che sia un grande allenatore e ti chiedo un commento anche su questo. Poi, i buoni rapporti che hai con Milano possono portare qualcuno?

“Del mercato e dello staff non siamo andati ancora nel dettaglio: sono in carica da pochi giorni, quando ho finito la finale e poi sono partito subito per la Nazionale. Ci stiamo confrontando e stiamo valutando tutte le situazioni possibili: penso che ci saranno pochi cambiamenti, una o due pedine al massimo nello staff. Non vedo perché cambiare cose che funzionano: Brescia viene da ottime annate. Le persone sono valide, ho percepito senso di appartenenza e ho ricevuto un’ottima accoglienza: non cambieremo moltissimo. Per quanto riguarda Milano, sono tutte dinamiche che dipendono da tanti fattori”

Vorremmo poi capire qualcosa in più sulla questione delle Coppe: si giocherà in Europa?

“Per quanto riguarda le coppe, non parteciperemo a nessuna competizione”

Come commenta Graziella Bragaglio la scelta di non proseguire con Alessandro Magro?

Bragaglio: “L’impegno con Alessandro sin dal primo giorno è stato un impegno triennale: il progetto e il programma della società era di provare a costruire qualcosa in 3 anni. Questo è stato fatto: in ogni stagione sono stati raggiunti dei traguardi importanti da Magro (allenatore dell’anno nel primo, Coppa Italia nel secondo, tante settimane al primo posto nel terzo). Penso che oggi Alessandro abbia il desiderio di esprimere qualcosa in più rispetto a quello che poteva dare oggi questa società. E’ stato un triennio e in quanto tale si è lasciata la scelta ad Alessandro di scegliere e costruire qualcosa di diverso. Noi vogliamo provare a fare un altro percorso, ma non per questo vogliamo pensare a delle diminuzioni: sarà basato sull’entusiasmo e sul coinvolgimento di tutti”

Sempre alla presidentessa Bragaglio: ci saranno variazioni nel budget?

Bragaglio: “La stagione sportiva termina al 30 giugno, quindi la società in tutte le sue forme cerca di concludere questo bilancio per poi partire dal 1 luglio su quelli che saranno i numeri e gli sponsor. C’è troppo anticipo nel fare questa domanda in questo momento: oggi ci siamo semplicemente iscritti al campionato mandando le documentazioni. C’è anche un onere verso la città nel mantenere la categoria: essere al nono anno consecutivo in A1 non è cosa da poco. Soprattutto perché le discipline in questa città sono tantissime e forse assieme a Milano siamo la città con più discipline sportive in assoluto”

Torniamo da Peppe Poeta: avevi già avuto delle proposte prima di Brescia?

“L’anno scorso ho avuto qualche proposta, anche molto allettante a dire il vero: ho pensato che fosse il giusto fare un altro anno ad imparare e a vedere tutte le sfaccettature per sentirmi pronto. Quest’anno mi sono sentito più pronto: vivo la pallacanestro da quando ho 6 anni. Ne ho viste parecchie di cose e ho fatto assistente di una leggenda vivente come Messina. Mi sono sentito pronto per tornare e ho pensato che fosse una grande opportunità: mi ci sono tuffato”

E’ disponibile proprio su Bresciacanestro un’intervista ad una persona con cui hai un legame importante come Luca Infante e ha ricordato quanto sia stato importante per te Capobianco, cosa ti porti ancora dietro da lui?

“Andrea per me è stato più che un allenatore, è stato un secondo padre: la formazione di un giocatore secondo è fatta per il 70-80% dai 14 ai 18 anni. Crea tutti gli istinti, dà una base dei fondamentali e dà la percezione di come giocare: in quegli anni il mio allenatore è stato lui e mi ha fatto esordire, mi ha fatto fare il play titolare a 16 anni in B. L’ho ritrovato poi anche in Serie A: mi ha formato lui, in gran parte. Col passare degli anni sono migliorato, ho smussato un po’ di cose: ma lui ha avuto un ruolo importantissimo”

Entrando un po’ più nel dettaglio del roster, ADV tornerà ad essere un po’ il centro del progetto tecnico come era successo soprattutto nel primo anno?

“Amedeo è un giocatore chiave nella mia idea di pallacanestro: è fondamentale, ha un talento incredibile ed è diventato un eccellente passatore. Non ha bisogno più di tanti possessi come ne aveva in precedenza: può catalizzare l’attenzione delle difese in tante situazioni e col passare degli anni è maturato sempre più. E’ un giocatore di altissimo livello assoluto, un punto cardine dal quale ripartirà la squadra”

Per fare altri nomi, ci saranno Bilan e Burnell?

“Bilan e Burnell assolutamente sì. Sono giocatori importanti con grande esperienza e ne ho bisogno io che ne ho di meno da questa parte della panchina: averli in campo mi mette serenità”

Cosa ti ha trasmesso Mauro Ferrari, una persona che fino a qualche anno fa non era un uomo di basket? Che connessione si è creata?

Mi ha dato l’impressione di un imprenditore pazzesco che sa benissimo quello che sta facendo: ha tantissima voglia di fare in modo che questa realtà sia solida, avendo comunque la sana follia di provare a fare qualcosa di speciale. Ma rimanendo con i piedi per terra. L’idea di fare un progetto trasversale e di dare importanza al settore giovanile fanno sì che nel complesso mi abbia dato l’idea di una persona che sa quello che sta facendo”

Escono ogni tanto voci sul fatto che Ferrari si possa essere stancato o che possa mollare, tu hai avuto questa impressione?

“Eravamo in riunione proprio poco fa, per questo sono arrivato quasi in ritardo per la conferenza: questo giusto per dire che lo vedo davvero molto coinvolto”

Una curiosità sulla pallacanestro, cosa ti piace guardare? Che cosa ti ispira?

“Ho un’idea chiara sulla pallacanestro, poi è chiaro che dipenderà dai quintetti che avrò a disposizione: con Bilan e Burnell si andrà dentro l’area, con altri giocatori più in transizione, così come nella parte difensiva. L’Eurolega è la cosa che mi piace più guardare in assoluto: ammiro Obradovic e Jasikevicius, così come la semplicità del gioco di Ataman. Ce ne sono tanti, ho avuto la fortuna di essere allenato da tantissimi allenatori: questo ha agevolato il mio passaggio. Sono stato allenato da Messina, Banchi, Scariolo… Dal mio canto proverò a fare qualcosa a modo mio, senza snaturarmi. Sarò Peppe, come lo sono stato da giocatore lo sarò da allenatore, proverò a convincere con le mie proposte i giocatori in modo empatico, senza essere un sergente di ferro ma usando invece il dialogo”

Da rookie che ambizioni hai da allenatore?

“Nella mia carriera mi sono sempre goduto il momento: ero il più contento del mondo in B1, non pensavo a Nazionale o Serie A. E’ stato così per tutta la mia vita: me lo godrò con Brescia e con l’Italia. Poi vedremo quello che sarà”

John Petrucelli?

“Ad ora John Petrucelli resta con noi”

Cournooh è anche l’unico giocatore di questa Germani con cui hai giocato in squadra: sarà anche lui un punto fermo di questa Brescia?

“Ad oggi anche lui rimane ho giocato con lui a Cremona, ho un bellissimo rapporto: è un giocatore che gioca 2 ruoli, anche 3 volendo. E’ un difensore clamoroso ed è un ottimo punto di partenza. Alla fine ve li ho detti praticamente tutti…”