NDOUR: “HO SEMPRE GIOCATO SIA DA 4 CHE DA 5, ORGOGLIOSO DI QUANTO STA FACENDO IL BASKET AFRICANO E DELLA CONNESSIONE DELLA FAMIGLIA FERRARI CON IL SENEGAL”. IVANOVIC: “A FINE STAGIONE MI DIRETE CHE PLAYMAKER SONO RISPETTO A CHRISTON”

Presentati anche la nuova ala-pivot e il regista: “Se gli addetti ai lavori considerano la Germani solo una squadra underdog sarà ancora più stimolante”

Brescia. Presentazione in grande stile, da Bonera Toyota Uniqa in via Breve 4, per i neo acquisti della Germani Maurice Ndour e Nikola Ivanovic. In realtà si sono presentati anche Rivers, Burnell, Dowe, Della Valle e Bilan. Oltre al coach Peppe Poeta. 

Ivanovic: “Sono molto contento di far parte di questo club. Ho 30 anni, vengo da Portorica, Montenegro. Sono pronto per questa stagione, ho percepito subito entusiasmo”

Ndour: “Vengo dal Senagal, la passione per il pallone arancione mi ha portato qui a Brescia”. 

Ndour, oltre alla passione per il basket sei a Brescia anche per i legami che da anni ha instaurato la famiglia Ferrari con il Senegal dal punto di vista aziendale?

“Sì, anche questo ha influenzato la mia scelta. Così come ovviamente i colloqui con coach Poeta. Ho voglia di capire come potrò aiutare la famiglia Ferrari con i loro affari in Senegal”. 

Qual è la vostra prima impressione di Brescia?

Ivanovic: “Sono qui da poco, avevo già visto immagini di questa città ricavandone ottime impressioni. La prima sensazione di città e tifosi è ottima. L’ambiente è professionale. Per adesso fa molto caldo”.

Ndour: “Le prime vibrazioni con la città sono splendide. I miei nuovi vicini di casa sono molto cordiali. Sono già stato sul lago di Garda, bellissimo”. 

Ivanovic, rispetto a Christon che playmaker sei?

“Lui è un grande talento. Non ho avuto modo di vederlo molto nella scorsa stagione, ma ho ben presente che giocatore sia. E’ energico, lotta tanto in campo. Non me la sento di comparare me stesso ad un altro giocatore, ma non perchè mi senta peggiore o migliore. Voglio solo migliorare e so cosa posso dare sull’aspetto tecnico ed emotivo. A fine stagione mi direte che tipo di giocatore sono”. 

Ndour, hai giocato più da 4 o da 5 nella tua carriera?

“Sono un giocatore molto mobile. Ho giocato in entrambi i ruoli, possono farli entrambi. Le mie qualità sono rapidità, velocità, che mi danno vantaggi nel giocare da ala forte. Ovunque verrò utilizzato, mi interessa scendere in campo dove lo staff tecnico riterrà più opportuno. Voglio portare i miei mattoncini per raggiungere i risultati sperati”. 

Il basket è prima di tutto un lavoro o un gioco?

Ivanovic: “Il basket è un lavoro, ma anche passione. Scendo in campo perchè ho avuto questo dono, trascinato appunto dalla passione”. 

Ndour: “Nei 40’ di partita io vivo uno spaccato di emozioni variegato, dove bisogna usare sia il corpo che la testa quindi anche un aspetto più emotivo del gioco”. 

Quanto sentite forte il legame con il vostro Paese. Siete ancora nel giro delle vostri Nazionali?

Ivanovic: “Sono giro della Nazionale da quando ho 17 anni. Sono d’accordo con il ct che prenderò parte all’ultima finestra con il Montenegro per cercare la qualificazione ai prossimi Europei. Devo preservare il mio corpo da ulteriore sforzi. Provo però sempre un legame molto forte con il mio paese”. 

Ndour: “Io ero nel giro della Nazionale, lo sono stato per 7 anni. E’ stata una delle emozioni più grandi rappresentare il Senegal, mettendo a disposizione la mia conoscenza del gioco”. 

Vi sentite una squadra di underdog?

Ivanovic: “Essere sottovalutati non è un grande problema. Accettiamo questa etichetta e potrebbe anche essere un bene”. 

Ndour: “Ognuno può giudicarci come vuole in pre-campionato. Preferiamo focalizzarci sul gruppo e sul lavoro. Le statistiche, le graduatorie sono dei numeri. Tutto deve partire dalla testa”. 

Ndour, che momento è per il basket africano visto anche l’exploit del Sud Sudan alle Olimpiadi?

“Sono molto orgoglioso di quanto ha fatto il Sud Sudan a Parigi. Negli ultimi quattro anni si sono qualificati sia per le Olimpiadi che per i Mondiali. La pallacanestro africana è in forte crescita, in grande rialzo. Molti bambini e bambine in Africa si stanno avvicinando al basket. Finalmente è arrivata anche l’ora del nostro continente”. 

Ivanovic, che ricordi hai di quella partita giocata contro la Germani quando giocavi a Capo d’Orlando nel 2017?

“Michele Vitali purtroppo quel giorno si ruppe la mano, ricordo che Moss fece una grande partita. Sì, la ricordo molto bene. Vincemmo noi, però (sorride, ndr)”. 

La conferenza stampa di presentazione è stata chiusa da Francesco Bonera: “Per noi è un grandissimo piacere avere le new entry della squadra. Con Della Valle c’è un’amicizia di lunga data. Un in bocca al lupo al coach. E’ il sesto anno consecutivo che supportiamo l’amico Ferrari come mobilità partner. Siamo diventati ormai molto tifosi, anche se ho letto che tante squadre hanno fatto degli upgrade notevoli. Mauro Ferrari sta sostenendo enormi investimenti per questa squadra e come Bonera Spa siamo fiero di rimanere al suo fianco. Abbiamo scelto il brand Toyota come supporto ai giocatori perchè è una flotta giovane, legata alle esigenze di una squadra di basket. In città le nostre auto emettono un bassissimo livello di CO2”. 

A sorpresa,  anche una piccola chiosa di Peppe Poeta: “Porto i saluti di Mauro Ferrari, che non ha potuto essere qui per motivi di lavoro. Ringraziamo tutti la famiglia Bonera per questa grande collaborazione che ci riempie d’orgoglio. E’ un importante supporto alla squadra, ma a tutta la città di Brescia. Mauro Ferrari ci tiene molto ad essere trasversale nel suo impegno con il basket, per cercare di competere con le grandi piazze di serie A”.